“UNA CAMPAGNA SEO È CARATTERIZZATA DA MOLTI FATTORI CHE POSSONO DETERMINARNE IL SUCCESSO O L’INSUCCESSO”
Se la tua campagna SEO non rende, un motivo c’è sicuramente.
Una campagna SEO, parte da una strategia, che impatta sia sulla parte onsite cioè sul il sito internet, sia sull’offsite (link reputation)
La prima fase consiste nell’analizzare il sito e la sementica html, dopodiché è necessario verificare che tutti i link interni siano posizionati correttamente e non creati ad esempio tramite js. Poi la user experience: se un utente atterra su un sito poco curato a livello di creatività e ux la frequenza di rimbalzo sarà alta, con un duplice effetto: il cliente va su un sito concorrente, relativa diminuzione della brand reputation. Ogni pagina dovrebbe essere disegnata e pensata come una landing page, coinvolgente, attraverso contenuti ed immagini, con in bella evidenza la call to action.
I contenuti devono essere consistenti e naturali, e scritti a regola d’arte, dovrebbero contenere almeno in piccola parte la o le keywords per le quali vogliamo che il sito sia indicizzato.
Diventa opportuno se il sito non sale nelle serp, ipotizzare di rivedere i contenuti almeno in parte, renderli più coinvolgenti e più dettagliati. Aumentando il livello di dettaglio la pagina si arricchisce, migliorando di conseguenza il tempo di permanenza degli utenti e l’indicizzazione. Il contenuto dovrebbe essere ricco di immagini con un “alt” appropriato.
Un altro fattore determinante, già elemento di ranking è la velocità del sito web. Per migliorare le performance occorre ottimizzare il server (o i server) facendo tuning, in modo che la risposta sia immediata. Diminuire i tempi di attesa o di latenza, ottimizzare il codice server side, ottimizzare javascript e css, comprimere le immagini, usare una cdn. In molti casi è opportuno per le risorse statiche utilizzare un sottodomino, cosi da aumentare il parallelismo.
Alcuni tools Utili: Google PageSpeed Insights , WebPageSpeed, Gtmetrix , o il mio preferito Pingdom.
SEO ON SITE: LA TUA CAMPAGNA SEO NON RENDE?
Per fare un’analisi efficace di un sito web che non sale nelle serp occorre esperienza, attenzione, molta sperimentazione alle spalle e la capacità di leggere i dati disponbili. Dopo le analisi preliminari, occorre procedere con l’ottimizzazione: architettura, contenuti, titoli, meta ecc. in una logica data-driven.
Tieni presente che in molti casi, se il sito internet è di buona qualità, è inutile rifare il lavoro da capo, conviene ottimizzare, magari rivedendo alcune pagine o aggiungendo nuovi contenuti. Non bisogna temere di avere pagine lunghe, oggi tutti sono abituati allo scroll grazie alla navigazione da mobile. L’importante è che la user experience sia ottimale.
Alcuni consigli:
Devi considerare che per una campagna SEO ottimale il peso del codice, html+js+css, dovrebbe essere inferiore al peso del testo. In caso contrario non si rischiano penalizzazioni ma la pagina sarà indicizzata in maniera peggiore.
Contenuto duplicato: Attenzione ai redirect fatti male, possono portare a duplicazione di pagine. Ad esempio, se il vostro sito è visibile sia nel formato miositoseo.com e www.miositoseo.com, tutti gli url del primo devono essere rediretti sul secondo o viceversa, altrimenti avrete pagine duplicate. Nel caso di magazine o blog, i post presenti in più categorie devono avere l’attributo rel=”canonical“.
Se possibile scrivere i titoli H1 diversi dal metatitle, questo contribuisce a migliorare il ranking.
A livello di organizzazione dei contenuti, se l’argomento trattato non sta solo su una pagina creare un gruppo di pagine linkate tra loro in modo da renderle un entità, e distribuire i contenuti secondo le keywords che fanno gioco alla campagna SEO, sempre tenendo conto di strutturare una navigazione usabile (l’utente al centro)
Ogni campagna SEO va ottimizzata nel tempo, si rende necessario pertanto, continuare a migliorare la SEO onsite fino a che non si ottengono risultati soddisfacenti.
SEO OFF SITE: MONITORARE, SELEZIONARE, CRESCERE
Quando tutti gli elementi onsite sono ben strutturati, possiamo passare alla fase di link reputation.
Nei siti di grandi aziende, o di grandi dimensioni, il problema per cui non si viene ben indicizzati, 90 volte su 100 è dovuto proprio alla SEO onsite. Vengono poco curati i contenuti e la loro distribuzione con errori di duplicazione, scorretta semantica, un architettura di cross link non ottimale.
Nei siti di piccole aziende, il problema che si prospetta di solito è duplice. Il sito non è stato pensato per la SEO, non ha keywords adeguate e non ha abbastanza link in ingresso per poter scalare.
La fase di link reputation in una campagna SEO deve essere naturale, e i contenuti presenti nelle pagine devono essere l’esca per la condivisione.
Se avete curato il sito su tutti questi aspetti e continua a non smuoversi dalle posizioni in cui si trova, non resta che fare una valutazione qualitativa dei link, che devono avere un buon Trust Flow, un Pa alto, un basso spam score ed essere in Topics. Dopo un attenta analisi è possibile fare un disavow con l’apposito tool di search console per rifiutare i backlink considerati spam.
La perdita di posizioni improvvise, non manuali, ma algoritmiche talvolta sono determinate dall’aggiunta di link ad alto spam score o di bassa qualità. Capita spesso che piccole penalizzazioni cosegutive possano far perdere posizioni importanti. Una campagna SEO non si esaurisce in pochi mesi, c’è bisogno di tempo perchè il sito acquisti credibilità, e sia effettivamente trust agli occhi degli utenti e dei motori di ricerca.
“HONESTLY, I THINK THERE IS NO MASTER PLAN OTHER THAN LET’S PUT THIS TOOL OUT THERE AND SEE WHAT PEOPLE DO WITH IT,”
Danny Sullivan
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